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Info Evento

una nuova produzione Dual Band  ideata da Mario Borciani e Anna Zapparoli
Quando hai talento metti d’accordo tutti, da Visconti a Canzonissima. Le vite parallele di due miracoli italiani, nella classica forma Dual Band del concerto-varietà. Con La Dual Band: Benedetta Borciani, Beniamino Borciani, Francesca Brusati, Elia Bucchieri

In uno studio televisivo, astrattizzato dalla Dual Band, vivranno alcuni dei più begli sketch della Valeri, interpretata da Benedetta Borciani; Beniamino Borciani sarà, invece, Mina, e alternerà alcune delle canzoni classiche con alcune divertentissime dei suoi primordi, il cui sapore jazz e rock’n’roll sarà messo in risalto da un’”orchestrina di cantattori” che farà tutti gli strumenti con le voci. E non mancheranno alcuni indimenticabili sketch di Carosello.

“La Mina” e “La Franca” sono come la 500: come si fa a non amarle? Mettono d’accordo tutti.

Già lo scorso anno la Dual Band aveva in programma di festeggiare le due, l’una per i suoi ottanta, l’altra per i suoi cento anni. Lo spettacolo, però, non poté andare in scena a causa del Covid. Nel frattempo Franca Valeri non c’è più, quindi, ancor più significativo vuol essere questo festeggiamento di 100 + 1 e 80 +1.

Le immaginiamo insieme, le due, come furono effettivamente spesso negli spettacoli del sabato sera degli anni Sessanta, a dialogare scherzando e prendendosi reciprocamente in giro: e da questa cornice racconteremo, attraverso le loro due storie, un pezzetto di storia della televisione italiana, e dunque di noi.

C’erano tanti modi di essere donna nello showbiz di quegli anni, ma uno imperava: quello della procacità fisica; era il momento delle maggiorate, e alcune “attrici” si facevano un vanto, e creavano un personaggio, proprio dichiarando che non sapevano fare niente.
E invece “La Franca” e “La Mina” no: erano lì perché erano brave, erano indiscutibili. Talento puro.

La Valeri, classe 1920, scrittrice e show-woman di respiro europeo, come dimostrano il debutto e la fama acquisita a Parigi prima ancora che in Italia. La Franca (come si dice a Milano) appare in tailleurino nero “di lavoro”, quasi una divisa da mimo, e attraversa cento donne, cento accenti, cento classi sociali senza cambiare parrucca o costume, per raccontare con occhio mai volgare i cambiamenti del costume italiano.
Mina Mazzini – ma per tutti Mina, come se fosse una di casa – di parrucche, invece, ne ha cambiate tantissime. E di casa lo era, teen-ager prorompente e scatenata, nel tinello di tante famiglie italiane nell’epoca del boom.

In un mondo di maggiorate, due donne vere, che si fanno strada esclusivamente perché sono Brave brave brave!

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