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Lettura scenica
di e con MASSIMO SOMAGLINO e ALESSANDRO LUSSIANA
Uno spettacolo-testimonianza in questo momento quanto mai necessario, tratto da "Apeirogon", lo straordinario libro che ha vinto il Premio Terzani 2022. L'autore, lo scrittore irlandese Colum McCann, ha raccolto nei mille e uno frammenti che compongono il romanzo i brandelli di un conflitto, quello israelo-palestinese, apparentemente senza soluzione. Infiniti sono i lati del poligono chiamato apeirogon da cui il libro prende il titolo.
Come infiniti sono i punti di vista da cui due padri, l'israeliano Rami e il palestinese Bassam – persone reali, che McCann ha conosciuto –, cercano di comprendere una realtà troppo complessa per essere osservata, e giudicata, da un unico lato. Due padri uniti dallo stesso strazio indicibile, il lutto cui nessuna lingua ha saputo dare un nome, per la perdita delle proprie bambine, uccise ciascuna dalla guerra dell'altro; due padri che hanno avuto il coraggio di diventare uomini di pace, imbracciando come unica arma il loro comune dolore: contro la tentazione della vendetta e la trappola dell'odio.
Abbracciarsi, tenersi la mano. Guardarsi negli occhi. Ascoltarsi, soprattutto. Piccoli gesti normali, per tempi normali. Per tempi di pace. Gesti eroici quando il tempo della guerra devasta e travolge le vite degli uomini. Infinito è il numero di lati del poligono chiamato apeirogon. Infiniti gli sguardi. Come infinite e mutevoli le cose del mondo, luogo del caos e del rischio. Dentro quel caos, due padri: lo stesso dolore, la stessa forza. Parole di odio possono diventare parole di pace. Proviamo a mettere le parole nei corpi. Proviamo ad ascoltare davvero. Proviamo. Nella geometria dell'apeirogon ogni luogo è raggiungibile, ogni punto può essere toccato anche se sembra impossibile.