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Attraverso Festival 2023 presenta GIOELE DIX in Ma per fortuna che c'era il Gaber.

Ma per fortuna che c’era il Gaber
viaggi tra inediti e memorie del Signor G

con GIOELE DIX
Silvano Belfiore (pianoforte) e Savino Cesario (chitarra)
Ispirato a musiche e testi di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Una produzione Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Giovit
Drammaturgia e Regia: GIOELE DIX

Da sempre appassionato gaberiano, in occasione del ventennale della sua scomparsa, Gioele Dix rende omaggio al talento inimitabile di Giorgio Gaber. In scena nella doppia veste di attore e di cantante, Gioele Dix e accompagnato da due eccellenti musicisti, Silvano Belfiore al pianoforte e Savino Cesario alle chitarre, entrambi complici da anni delle sue affettuose scorribande gaberiane Gioele Dix è ospite di Attraverso Festival con Ma per fortuna che c’era il Gaber viaggi tra inediti e memorie del Signor G, Giovedì 31 Agosto a Casale Monferrato (Al).
Ma per fortuna che c’era il Gaber è il più recente di una serie di tributi che Gioele Dix, a partire dal 2004, anno in cui si tenne il primo Festival Gaber a Viareggio, ha dedicato all’artista milanese del quale è stato convinto ammiratore fin dall’adolescenza: del Gaber cantautore, ma soprattutto del Gaber pensatore, capace di intercettare gli umori e le contraddizioni della sua contemporaneità, Gaber infatti, insieme al suo straordinario compagno di scrittura Sandro Luporini, ha saputo intercettare gli umori di una generazione vitale, polemica, inquieta spesso anticipandone contraddizioni e cambi di rotta.
“Vedere Giorgio Gaber a teatro era un’esperienza che ti segnava. Niente a che vedere con un comune spettacolo o concerto. Sul palco sprigionava energia pura. Grazie alla sua potenza espressiva, sapeva dare corpo alle parole come nessun altro. Era capace di farti ridere, emozionare, indignare. Era un pensatore e un incantatore. Andavi a vederlo una volta e volevi tornare a rivederlo una seconda e poi una terza. Nei primi anni settanta sono stato uno sfegatato gaberiano, uno dei tanti.”

Lo spettacolo è costruito come un insolito itinerario all’interno del teatro-canzone di Gaber e Luporini, in cui si intrecciano brani conosciuti del loro repertorio con musiche e testi variamente inediti: versi mai musicati, canzoni mai eseguite dal vivo, monologhi abbozzati e mai completati. uno spettacolo assolutamente speciale, appassionato e originale, nel quale convivono sorprese (un esilarante monologo inedito sulla Rivoluzione d’Ottobre) e rievocazioni personali (il primo incontro assolutamente casuale fra Gaber e Dix nella hall di un albergo di Mestre), brani d’annata (Il Riccardo, Barbera e champagne) e bozze di canzoni tipicamente alla Gaber-Luporini su cui inventare una musica (Appunti di democrazia).

Decisivo è stato per realizzarlo l’apporto della Fondazione Gaber, che ha svelato l’esistenza di questi preziosi materiali e li ha messi a disposizione del progetto.