Biografia
Artista concettuale siciliano, classe ignota, città natale: mistero.
Tony Pitony contamina tutto: psichedelia sixties, elettronica, teatro, trash, fetish e antiproibizionismo. Il risultato? Un ibrido che sta tra musica e performance, senza genere, senza etichetta, senza compromessi. Gender fluid per scelta, sovversivo per natura. Smonta gli stereotipi su sesso, identità e storia con l'arma dell'ironia consapevole. Zero logiche di mercato, solo ispirazione vera.
Con il suo stile diretto, imprevedibile, dissacrante, Tony ribalta i canoni: i "difetti" diventano divini, il disagio quotidiano diventa arte. Niente virtù greche, niente buoni vs cattivi. Solo umanità cruda, raccontata come gli eredi distopici di Gaber e De André. Il palco non è un piedistallo. Il pubblico non è il pubblico. Tony annulla l'ego e brucia ogni distanza. Ogni live è uno scambio vero, imperfetto, necessario.
"Indossare una maschera è un gesto di libertà contro un sistema che vuole volti scoperti ma menti conformi. Il vero volto è quello che scegli di rivelare. E io vi rivelo che alla fine, facciamo tutti un po' cagare."
Tony Pitony oggi è un collettivo. Management, merchandising, ufficio stampa, produzioni, visual, fumetti: tutto fatto in casa, con gli amici, organicamente. Niente Bocconi, niente AI, niente format preconfezionati. Solo visione condivisa e voglia di sovvertire.