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Il secondo appuntamento de Il Salotto di Roberta Di Lorenzo vedrà protagonista Marco Ferradini, musicista sincero e simpatico nato a Como nel 1949, ha fatto parte negli anni ’70 di diverse formazioni come cantante e chitarrista, divenendo in seguito “vocalist” particolarmente richiesto in sala di registrazione. Esordisce come cantautore, facendosi apprezzare dal pubblico, al Festival di Sanremo del 1978 con il brano …Ma quando Teresa verrà…, singolo cui fa immediatamente seguito un album dallo stesso titolo prodotto da Alessandro Colombini. Il disco è aggraziato, immerso in un candore espressivo e di contenuti inusuale per l’epoca, dalla realizzazione naif con strumenti antichi e la partecipazione dei migliori musicisti milanesi dell’epoca. Si crea l’immagine di un cantautore acqua e sapone, portatore di serenità e quiete, con la voce e con i suoni, prettamente acustici, in cui i sentimenti, al più trasparenti e con una punta romantica, spiccano sopra al resto. Dopo un 45 giri dal titolo Adriana e dopo l’incontro con Herbert Pagani esce un mini LP dal titolo Schiavo senza catene con 4 brani 3 dei quali scritti con Pagani fra cui la famosissima Teorema, che riscuote un notevole successo al Festivalbar e resterà il suo brano più conosciuto. Nel 1981 partecipa all’operazione “Q Concert”, un giro di concerti attraverso l’Italia assieme ad altri due cantautori: Mario Castelnuovo e Goran Kuzminac. Nel 1983 Ferradini partecipa di nuovo al Festival di Sanremo con Una catastrofe bionda. L’omonimo album, con testi di Mogol, Renzo Zenobi e Herbert Pagani (Biciclette), contiene fra i brani Lupo solitario d.j. che diviene un pezzo culto per le radio di tutta Italia. Seguono nel 1985 l’album Misteri della vita, in cui l’amicizia e i rapporti affettivi sono il filo conduttore che lega le canzoni. Nel 1986 pubblica Marco Ferradini, che contiene brani carichi di ritmo, dagli arrangiamenti più decisi, con impennate rock. Nel 1990 esce E’ bello avere un amico, album dalla realizzazione sonora molto curata, dalle raffinate atmosfere, con chitarre in evidenza.Nel 1995 esce un suo nuovo lavoro: Dolce piccolo mio fiore, con arrangiamenti scarni, ritorno allo stile naif degli esordi. Nel 1998 è uscito il singolo Aria / Sul ponte di Messina. Nel 2001 è uscito un nuovo album: Geometrie del cuore, seguito nel 2005 da Filo rosso in cui sono contenuti diversi brani inediti oltre ad alcuni classici del suo repertorio..