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Biografia

Robert Glasper è un pianista e produttore jazz americano. La passione, e il talento musicale sono un’eredità di sua madre, Kim Yvette Glasper, cantante jazz/blues, e direttrice del coro della East Wind Baptiste Church dove Glasper si esibisce in pubblico per la prima volta; suona anche durante le celebrazioni delle chiese Battista, Cattolica e degli Avventisti. Robert Glasper affermerà che è stato in chiesa che ha sviluppato il suo sound ed ha imparato a riconoscere le linee armoniche ed è da queste sue esperienze che prende l’ispirazione di fondere insieme il gospel ed il jazz.

Sin da bambino frequenta diversi istituti musicali tra cui la New School For Jazz And Contemporary Music di New York dove conosce il cantante soul Bilal Oliver con cui inizia a suonare sia in studio che live; grazie a questa collaborazione inizierà a lavorare anche diversi artisti hip hop e R ‘n B tra cui  Q-Tip (The Renaissance), Kanye West (Late Registration), Meshell Ndegeocello (The World Has Made Me the Man of My Dreams), J Dilla, Erykah Badu, Jay-Z, Talib Kweli, Common, Slum Village, e  Maxwell.

Il suo primo album, “Mood” (2004) pubblicato con Fresh Sound New Talent, è composto sia da brani inediti che da nuove versioni, arrangiate dallo stesso Glasper, di “Blue Skies”, “Alone Togheter” e, "Maiden Voyage” di Herbie Hancock il cui arrangiamento è ispirato a “Everything in Its Right Place” dei Radiohead.

Ne 2005 c’è il suo debutto con una major: “Canvas” viene prodotto dalla Blue Note Records. L’album presenta nove inediti, di cui alcuni cantati da Bilal, più la cover di Hancock “Riot”; inizia qui la sua ricerca musicale con l’utilizzo del piano elettrico Fender Rhodes.

“In My Element”, terzo album uscito nel 2006, contiene un’altra rivisitazione di "Maiden Voyage” di Herbie Hancock che sfocia poi nel brano "Everything in Its Right Place", nell’album è anche presente anche una citazione del brano "Fleurette Africaine" di Duke Ellington.

Nel 2009 esce il suo quarto LP in studio “Double-Booked”.  L’album si caratterizza per la scelta di Glasper di accostare brani eseguiti con il suo trio acustico a brani di ispirazione funk suonati con strumenti elettronici come il Piano Fender Rhodes o il vocoder (in "Butterfly" di Hancock). L’album vede anche la partecipazione di diversi artisti tra cui Questlove batterista dei Roots, Mos Def e Bilal, il quale riceve anche una nomination ai Grammy Awards del 2010 per il premio Best Urban/Alternative Performance con il brano “All Matter” contenuto in “Double-Booked”. 

La sua vena creativa e il suo approccio alla musica lo portano ad esplorare sempre suoni nuovi, e infatti, accanto al progetto del trio acustico con il batterista Chris Dave e il bassista Vicente Archer avvia il Robert Glasper Experiment insieme ai musicisti Derrick Hodge, Mark Colenburg, and Casey Benjamin, con cui esplora la fusione tra hip hop e jazz.

Nel 2012 è la volta di “Black Radio”, che contiene le performance di diversi artisti soul e hip hop tra cui Lupe Fiasco, Bilal, Lalah Hathaway and Yasiin Bey; l’album rappresenta una sintesi tra hip hop e jazz ed è presumibilmente il tentativo di Robert Glasper di correggere quella che a suo avviso sembra essere una mancanza di energia nel genere jazz. Questo discorso continua con il successivo album “Black radio 2” in cui compaiono gli artisti Fiasco e Hathaway che avevano già collaborato con Glasper nel suo primo album insieme a Bilal; e come nel precedente album anche qui ritroviamo influssi R’ n B, neo-soul e hip hop.

 Nel 2015 esce “Covered” in cui The Robert Glasper Trio reinterpreta brani di diversi generi in versione strumentale. 

Robert Glasper

La produzione di Gaspler si concentra attorno al suo lavoro da solista e alle sue due band: The Robert Gaspler Trio (con Gaspler al piano, Chris Dave alla batteria e Vicente Archer al basso) un trio jazz acustico, e The Robert Gaspler Experiment (in cui militano oltre Gaspler, il batterista Mark Colenburg, il sassofonista/vocoderista Casey Benjamin, e il bassista Derrick Hodge) un progetto elettronico con cui scardinano le regole di ogni disciplina, lavorando sulla fusione tra diversi generi. “Questo è quello che rende questa band unica … Possiamo andare dovunque, letteralmente dovunque, vogliamo andare. Abbiamo un disturbo dell’attenzione musicale e ci piace”. Oltre alle influenze neo-soul, hip-hop, jazz, gospel, e R&B, Gaspler ha anche reinterpretato canzoni rock di Nirvana, Radiohead, Soundgarden, e David Bowie. Rashod D. Ollison nella recensione dell’album “Canvas” parla di lui come “un musicista dotato di un grande talento con una tecnica brillante ed energica, e un affascinante e innovativo senso della melodia e della composizione musicale”. 

www.robertglasper.com

Biografia

Robert Glasper è un pianista e produttore jazz americano. La passione, e il talento musicale sono un’eredità di sua madre, Kim Yvette Glasper, cantante jazz/blues, e direttrice del coro della East Wind Baptiste Church dove Glasper si esibisce in pubblico per la prima volta; suona anche durante le celebrazioni delle chiese Battista, Cattolica e degli Avventisti. Robert Glasper affermerà che è stato in chiesa che ha sviluppato il suo sound ed ha imparato a riconoscere le linee armoniche ed è da queste sue esperienze che prende l’ispirazione di fondere insieme il gospel ed il jazz.

Sin da bambino frequenta diversi istituti musicali tra cui la New School For Jazz And Contemporary Music di New York dove conosce il cantante soul Bilal Oliver con cui inizia a suonare sia in studio che live; grazie a questa collaborazione inizierà a lavorare anche diversi artisti hip hop e R ‘n B tra cui  Q-Tip (The Renaissance), Kanye West (Late Registration), Meshell Ndegeocello (The World Has Made Me the Man of My Dreams), J Dilla, Erykah Badu, Jay-Z, Talib Kweli, Common, Slum Village, e  Maxwell.

Il suo primo album, “Mood” (2004) pubblicato con Fresh Sound New Talent, è composto sia da brani inediti che da nuove versioni, arrangiate dallo stesso Glasper, di “Blue Skies”, “Alone Togheter” e, "Maiden Voyage” di Herbie Hancock il cui arrangiamento è ispirato a “Everything in Its Right Place” dei Radiohead.

Ne 2005 c’è il suo debutto con una major: “Canvas” viene prodotto dalla Blue Note Records. L’album presenta nove inediti, di cui alcuni cantati da Bilal, più la cover di Hancock “Riot”; inizia qui la sua ricerca musicale con l’utilizzo del piano elettrico Fender Rhodes.

“In My Element”, terzo album uscito nel 2006, contiene un’altra rivisitazione di "Maiden Voyage” di Herbie Hancock che sfocia poi nel brano "Everything in Its Right Place", nell’album è anche presente anche una citazione del brano "Fleurette Africaine" di Duke Ellington.

Nel 2009 esce il suo quarto LP in studio “Double-Booked”.  L’album si caratterizza per la scelta di Glasper di accostare brani eseguiti con il suo trio acustico a brani di ispirazione funk suonati con strumenti elettronici come il Piano Fender Rhodes o il vocoder (in "Butterfly" di Hancock). L’album vede anche la partecipazione di diversi artisti tra cui Questlove batterista dei Roots, Mos Def e Bilal, il quale riceve anche una nomination ai Grammy Awards del 2010 per il premio Best Urban/Alternative Performance con il brano “All Matter” contenuto in “Double-Booked”. 

La sua vena creativa e il suo approccio alla musica lo portano ad esplorare sempre suoni nuovi, e infatti, accanto al progetto del trio acustico con il batterista Chris Dave e il bassista Vicente Archer avvia il Robert Glasper Experiment insieme ai musicisti Derrick Hodge, Mark Colenburg, and Casey Benjamin, con cui esplora la fusione tra hip hop e jazz.

Nel 2012 è la volta di “Black Radio”, che contiene le performance di diversi artisti soul e hip hop tra cui Lupe Fiasco, Bilal, Lalah Hathaway and Yasiin Bey; l’album rappresenta una sintesi tra hip hop e jazz ed è presumibilmente il tentativo di Robert Glasper di correggere quella che a suo avviso sembra essere una mancanza di energia nel genere jazz. Questo discorso continua con il successivo album “Black radio 2” in cui compaiono gli artisti Fiasco e Hathaway che avevano già collaborato con Glasper nel suo primo album insieme a Bilal; e come nel precedente album anche qui ritroviamo influssi R’ n B, neo-soul e hip hop.

 Nel 2015 esce “Covered” in cui The Robert Glasper Trio reinterpreta brani di diversi generi in versione strumentale.