Quante volte ascoltando un album, o anche solo una canzone dei Beatles abbiamo pensato a quanto avremmo voluto vederli dal vivo. Lo stesso pensiero lo hanno avuto anche i Beatbox, gruppo tributo italiano al mitico quartetto di Liverpool. A dare vita a questo progetto, quattro musicisti dal curriculum più che nobile: Alfio Vitanza, Mauro Sposito, Riccardo Bagnoli e Guido Cinelli vantano collaborazioni con i grandi nomi del pop italiano (Latte e Miele, Antonello Venditti, Anna Oxa, Eugenio Finardi, New Trolls, Dario Baldan Bembo e molti altri). Le loro non sono semplici concerti tributo ma delle vere e proprie ricostruzioni, se non delle ricreazioni: un viaggio a ritroso nel tempo fino ai mitici anni ’60. La loro è un’attenzione maniacale ai dettagli musicali e d’immagine; la loro strumentazione è uguale a quella che utilizzavano i Beatles durante i loro live, così come i vestiti di scena che si sono fatti fare su misura dalla stessa sartoria che confezionò i vestiti per il tour americano dei Fab Four. Anche a livello musicale le loro esecuzioni sono accurate e fedeli alle originali, addirittura la scaletta è la stessa dei loro concerti; tutta questa maniacale attenzione ai dettagli fa sì quella dei Beatbox non sia una semplice esibizione ma un vero e proprio spettacolo.