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Biografia

Gli Ataris sono una pop punk band americana originaria dell’Indiana. Nascono nel 1995 per iniziativa del bassista e cantautore Kris Roe che insieme al chitarrista Jasin Thomason registra un demo con quattro brani usando una drum machine al posto della batteria. Il demo arriva negli studi della label Kung Fu Records che offre loro un contratto. Dopo la ricerca di un batterista l’ arrivo di Derrick Plourde i tre musicisti iniziano a registrare il loro primo album “Anywhere But Here” pubblicato nel 1997. Sempre nel 1997 si aggiunge alla line up il bassista Marko DeSantis, poco dopo però Jasin Thomason lascia il gruppo.
Dopo questi cambi, si arriva la formazione voluta da Kris che vede Mike Davenport al basso, Chris Knapp alla batteria e, Patrick Riley alla chitarra. Con questa line up registrano l’EP “Look Forward to Failure” con cui acquistano una maggiore popolarità negli ambienti punk, anche se il vero successo arriva con l’album “Blue Skies, Broken Hearts...Next 12 Exits” del 1999 prodotto dal frontman dei Lagwagon Joey Capa. In seguito a quest’ultima pubblicazione il gruppo subisce un ulteriore cambio di line up con l’arrivo di Marco Peña al posto di Riley alla chitarra.
Tornano con un nuovo album in studio intitolato “End is Forever” nel 2001  anticipato dallo split album “Let it Burn” insieme agli israeliani Useless ID; poco dopo però anche Peña decide di lasciare la band e viene sostituito da John Collura.
Nel 2002 c’è il passaggio alla major Columbia Records con cui producono il quarto album in studio “So Long, Astoria” pubblicato nel 2003; l’album trascinato dai singoli “In This Diary”, “The Boys of Summer” e “The Saddest Song” viene certificato disco d’oro negli USA e determina il loro succeso a livello internazionale.
Dopo l’uscita dell’album live “Live at the Metro” e del DVD “Live at Capitol Milling” nel 2004, il gruppo si scioglie in seguito a forti contrasti interni; Kris Roe e John Collura decidono di continuare a scrivere materiale per un nuovo album, e nel frattempo cercano nuovi componenti per il gruppo. Dopo alcune audizioni arrivano Sean Hansen al basso, Shane Chickeles alla batteria e Paul Carabello alla terza chitarra, tutti e tre ex Park Ranger, ed anche Bob Hofg alle tastiere.
Il 2006 è segnato dal divorzio con l’etichetta Columbia Records e dal passaggio alla Sanctuary Records con  cui pubblicano nel 2007 l’album “Welcome the Night”, seguito da un tour promozionale in Canada e Stati Uniti. Dopo una lunga pausa pubblicano nel 2010 due singoli che anticipano l’EP “The Graveyard of the Atlantic” pubblicato nel 2012 su etichetta Paper + Plastick Records.
Per il decennale dell’uscita dell’album “So Long, Astoria” Kris riunisce la formazione del 2003 con John Collura (chitarra, piano e seconda voce), Mike Davenport (basso) e Chris Knapp (batteria) per il tour “So Long, Astoria Re-Union Tour”.

The Ataris

I The Ataris sono un gruppo pop punk statunitense formatosi nel 1995 ad Anderson, in Indiana. La band ha pubblicato cinque album in studio con tre diverse case discografiche: Anywhere but Here, Blue Skies, Broken Hearts...Next 12 ExitsEnd Is Forever per la Kung Fu Records fino al 2003, So Long, Astoria per la Columbia Records e Welcome the Night per la Sanctuary Records.

www.facebook.com/theataris

Biografia

Gli Ataris sono una pop punk band americana originaria dell’Indiana. Nascono nel 1995 per iniziativa del bassista e cantautore Kris Roe che insieme al chitarrista Jasin Thomason registra un demo con quattro brani usando una drum machine al posto della batteria. Il demo arriva negli studi della label Kung Fu Records che offre loro un contratto. Dopo la ricerca di un batterista l’ arrivo di Derrick Plourde i tre musicisti iniziano a registrare il loro primo album “Anywhere But Here” pubblicato nel 1997. Sempre nel 1997 si aggiunge alla line up il bassista Marko DeSantis, poco dopo però Jasin Thomason lascia il gruppo.
Dopo questi cambi, si arriva la formazione voluta da Kris che vede Mike Davenport al basso, Chris Knapp alla batteria e, Patrick Riley alla chitarra. Con questa line up registrano l’EP “Look Forward to Failure” con cui acquistano una maggiore popolarità negli ambienti punk, anche se il vero successo arriva con l’album “Blue Skies, Broken Hearts...Next 12 Exits” del 1999 prodotto dal frontman dei Lagwagon Joey Capa. In seguito a quest’ultima pubblicazione il gruppo subisce un ulteriore cambio di line up con l’arrivo di Marco Peña al posto di Riley alla chitarra.
Tornano con un nuovo album in studio intitolato “End is Forever” nel 2001  anticipato dallo split album “Let it Burn” insieme agli israeliani Useless ID; poco dopo però anche Peña decide di lasciare la band e viene sostituito da John Collura.
Nel 2002 c’è il passaggio alla major Columbia Records con cui producono il quarto album in studio “So Long, Astoria” pubblicato nel 2003; l’album trascinato dai singoli “In This Diary”, “The Boys of Summer” e “The Saddest Song” viene certificato disco d’oro negli USA e determina il loro succeso a livello internazionale.
Dopo l’uscita dell’album live “Live at the Metro” e del DVD “Live at Capitol Milling” nel 2004, il gruppo si scioglie in seguito a forti contrasti interni; Kris Roe e John Collura decidono di continuare a scrivere materiale per un nuovo album, e nel frattempo cercano nuovi componenti per il gruppo. Dopo alcune audizioni arrivano Sean Hansen al basso, Shane Chickeles alla batteria e Paul Carabello alla terza chitarra, tutti e tre ex Park Ranger, ed anche Bob Hofg alle tastiere.
Il 2006 è segnato dal divorzio con l’etichetta Columbia Records e dal passaggio alla Sanctuary Records con  cui pubblicano nel 2007 l’album “Welcome the Night”, seguito da un tour promozionale in Canada e Stati Uniti. Dopo una lunga pausa pubblicano nel 2010 due singoli che anticipano l’EP “The Graveyard of the Atlantic” pubblicato nel 2012 su etichetta Paper + Plastick Records.
Per il decennale dell’uscita dell’album “So Long, Astoria” Kris riunisce la formazione del 2003 con John Collura (chitarra, piano e seconda voce), Mike Davenport (basso) e Chris Knapp (batteria) per il tour “So Long, Astoria Re-Union Tour”.